Intervento di sonorizzazione architettonica e performance. Aleph è un progetto di sonorizzazione e performance, con interazioni teatrali, finalizzato alla ricerca di nuove percezioni e fruizioni dello spazio. Il carattere particolarmente suggestivo ed evocativo ne suggerisce un’esecuzione in luoghi di rilevante interesse naturale (come grotte e miniere) o storico-archittetonico (cripte, castelli, monasteri, chiese, etc.), in cui lo spazio possa essere valorizzato dall'illuminazione e dalla sonorizzazione, studiate appositamente. Il pubblico non è trattato da spettatore passivo ma può fruire di un’esperienza attiva con il luogo e il suono. Aleph è la prima lettera dell’alfabeto ebraico; ad essa e al suo suono vengono attribuiti poteri sacri ed energizzanti. Il suono è energia e vibrazione, che percepiamo differentemente secondo il luogo in cui è provocato; il suono infatti interagisce direttamente con lo spazio e l’architettura. Ogni spazio ha un sua dimensione sonica e la propagazione del suono dipende dalle caratteristiche fisiche dell’ambiente. Creare degli eventi sonori e musicali, appositamente per uno spazio, significa provocare una dimensione spirituale parallela che può sia entrare in sinergia e in simbiosi con il carattere architettonico del luogo, sia evocare la storia e il respiro che hanno dato origine al luogo. Stimolare quindi alla fruizione architettonica e ad un nuovo rapporto uomo/spazio (in parte abolito dal degrado dei centri storici o dalla fruizione veloce degli stessi, dovuta ai mezzi di trasporto) è una delle prerogative di questa sonorizzazione - spettacolo. Nella performance, il suono, il gesto, la luce e la parola interagiscono in un unico rito sonoro, in cui una dislocazione studiata dei diffusori audio creerà movimenti del suono che a loro volta formeranno delle geometrie, atte a stimolare una nuova percezione dello spazio. Questa performance è una cerimonia musicale dove i suoni utilizzati hanno specifici riferimenti alla spiritualità e al potere sacrale del suono. Sono state scelte sonorità vocali e strumentali provenienti dai riti di tutte le religioni che facciano uso del suono e della vibrazione per raggiungere stati di trance, contemplazione e devozione; tali sonorità sono state poi organizzate in un unicum compositivo dove anche la parola recitata ha un importante valore, sia semantico che musicale. Il dispersivo, crescente bombardamento quotidiano, dato da stimoli ed informazioni (a volte superflui e ridondanti) del caotico villaggio globale provoca una reazione di difesa che consegue in una ricerca delle origini e della sintesi dei segni, dei significati e delle grammatiche. Aleph è uno spettacolo nato da queste prerogative. Il suono nasce solo quando è più importante del silenzio; il gesto vive solo quando essenziale ad un fine; la voce, spesso spogliata del significato della parola, è strumento principe e primordiale generatore del cosmo. Aleph é una cerimonia animistica, é una ricerca nella musica a livello primordiale e nel teatro totale. La voce umana é utilizzata come strumento musicale (raramente intonata); é ritmo, fonema, vagito, urlo. Le percussioni sfuggono da qualsiasi nucleo ritmico stilisticamente connotabile e cercano di inglobare tutte le grammatiche ritmiche in un’unica sintetica espressione. Il corpo é danzante solo quando medium fisico tra anima e terra, tra suono e cuore; sono il gesto e la parola a divenire corpo e non il contrario. L'intera performance è quindi occasione per una ricerca espressiva che tenda verso soluzioni artistiche innovative e sperimentali. La performance è studiata e curata dal musicista Alessandro Olla: percussioni, oggetti sonori, basi registrate Aleph è stato realizzato: - ai Bastioni di Bonifacio (FR), con performance musicale di Alessandro Olla, Romana Motzo e Cécille Rabiller e dell'attrice Micol Viola - nell'area del Convento quattrocentesco "Cunventu" a Busachi (Or) all'interno della rassegna Paesaggi Sonori, nel 2000 - nel Bosco di Santa Barbara a Siliqua (Ca) nel 1999 con il trombettista Mario Massa.

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