Esercizi di vertigine

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Esercizi di vertigine è un progetto in cui le immagini, i suoni acustici, i suoni elettronici, e ogni ulteriore componente sensibile risponde alle esigenze espressive delle altre, dando forma a una macrocomposizione audio/video in cui senza intervalli si passa da un frammento musicale e visivo all’altro che si collegano, legano, uniscono in continua alternanza tra udibile e non udibile, visibile e non visibile in un rito le cui coordinate spaziali, temporali e performative sono tracciate da segni chiari ed assieme enigmatici sedimentati nel tempo. [Progetto di Alessandro Olla (TiConZero) e Fabrizio Casti (Spaziomusica)]

silenzio... come un uccello muto si aggirava da una stanza all’altra sena voglia di uscire

limite... distende le dita e con le impronte digitali forma un labirinto in cui la sua anima vaga cercando un'uscita

informe... tutto triste, il camaleonte si rese conto che, per conoscere il suo vero colore, doveva posarsi nel vuoto

oscillazione... l’ultimo essere umano vivo rovesciò l’ultima palata di terra sull’ultimo morto. In quel preciso istante seppe di essere immortale, perché la morte esiste solo nello sguardo dell’altro

paesaggi sonori ----> altri mondi... quando il viaggiatore si guardò alle spalle e vide che la strada era intatta, si rese conto che le sue impronte non lo seguivano ma lo precedevano

patchwork --> grovigli

... si aggirò per una città in cui tutti gli abitanti si affrettavano a rientrare presto a casa per non farsi sorprendere dal coprifuoco. Aveva infinite risposte ma non incontrò nessuno che volesse fargli una domanda

I brevi commenti ai singoli esercizi sono tratti da Il passo dell’oca di Alejandro Jodorowsky

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