TiConZero

Concrete Songs

"Queste canzoni, compreso i contenuti dei testi, rappresentano per me il tentativo, l'invito, la necessità e l'urgenza di pensare in un'altra “luce”, così come ci suggeriva di fare Maria Zambrano e che consentiva a Jaques Derrida di definire l'intera storia del pensiero come una “fotologia”. Dunque, pensare e comporre nella luce dell'aurora, con la necessità di sperimentare nuove forme e diversi contenuti per la memoria; che per me si traduce nel tentativo di far dialogare le forme della musica popolare, con la pratica dell'improvvisazione radicale e le modalità compositive della sperimentazione connessa alle nuove tecnologie elettro-elettroniche. Si tratta, per me, di uno straordinario slittamento di complessità dal piano della costruzione della forma musicale al piano della costruzione tecnologica della materia musicale. Non più una materia inerte, indifferente, estensione dell'architettura musicale e della nota, ma materia pura, carica di segni e di memoria; materia che si connette direttamente con il mio ed altrui vissuto."
E. Martusciello

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